Call down the reckoning,
To bring back hope and peace,
Restore our gloria,
To live forever.

Bring down the dark regime,
I know how to unleash eternal power,
Lead us to order,
I am the Lightbringer!

Aaron Lahart. Un Aaron Lahart che non ha tempo da perdere. Un Aaron Lahart che non si spreca in sorrisi e si dirige dritti verso il ring. Il microfono gli viene dato praticamente subito, ed una volta raccolto l'inglese muove qualche passo in circolo, guarda il titolo ben stretto alla vita, inizia, infine, a parlare.

AL: E' ormai ufficiale. A Destiny Aaron Lahart affronterà Lin Li Yung con il titolo Honor in palio. Per il carissimo sfidante, a questo punto, non ci potrebbe essere notizia migliore. Il suo impeccabile schema ha portato esattamente al risultato che si prospettava. Lahart è ferito.

L'inglese muove qualche altro passo.

AL: Sulla carta, la mia condizione fisica decide da sola questo match. Dovrebbe essere un massacro, un macello impietoso. Secondo i pronostici, sono già spacciato. Sarebbe già finita...

Se soltanto me ne fregasse qualcosa di sterili statistiche.

Questa è una situazione che ho vissuto ormai innumerevoli volte nella mia carriera, e so esattamente quanto è dura, ma so anche che un uomo con le spalle al muro è la bestia più pericolosa che si possa affrontare, poiché quando non si ha nulla da perdere si combatte fino alla MORTE.

Ed è questo il mio caso. Non c'è via di fuga, sono in trappola... Ed ho scelto di esserlo. Non ho mai anche solo PENSATO di FUGGIRE! Certo, comprendo benissimo che dalla prospettiva del mio avversario questo non è altro che un segno di immensa stupidità, ma non mi aspetto altro da chi considera questo Titolo come un semplice pezzo di latta. Essere Honor Champion significa subordinare la propria esistenza agli obblighi del ring, significa mai voltare le spalle al pericolo, significa mai cedere alla viltà per quanto allettante essa sia.. Significa portare la Luce.

Aaron ora guarda dritto verso il backstage.

AL: Dunque vieni fuori Lin, vieni fuori col tuo miglior sorriso e tutta la boria di cui sei capace, vieni pure a compiacerti di quella che consideri una vittoria facile, non mi interessa. Fregiati pure delle tue probabilità, ma voglio una risposta a questa domanda...

Come ti sentirai quando a Destiny dovrai inchinarti innanzi ad un mostro...

Su un piede solo?

Backstage. La gigantesca sagoma è quella del Red Dragon Lin Li Yung, la porta che sta per aprire è invece quella del camerino di Aaron Lahart. La porta viene aperta energicamente, cosa che fa scattare Lahart in piedi ed in posizione difensiva, come ci si sarebbe aspettato, ma evidentemente Lin non è qui per combattere.

Lin: Quale calda accoglienza, hai per caso qualcosa da bere?

Lahart si blocca, ma non abbassa la guardia.

Lin: Dai Aaron, puoi calmarti. Passavo di qua per una semplice visita di cortesia... Come sta il tuo ginocchio?

L'espressione di Lahart è una maschera di rabbia e disprezzo purissimi.

Lin: Lascia perdere. Per quanto tu possa sforzarti di fare il duro, qualsiasi persona dotata di cervello capirebbe che fatichi anche solo a stare in piedi.

Sorrisetto del cinese. Lahart DEVE rispondere.

AL: Singolare che tu, il Red Dragon, così glaciale ed implacabile, quantomeno in teoria, possa prestarti a simili pagliacciate... Effettivamente però, cosa potrei aspettarmi da un uomo che considera la coerenza un fardello e che ha la memoria talmente corta, che questo sia volontario o meno, da non ricordare di essere già caduto innanzi a me per ben due volte mentre il mondo guardava?

Lahart sta sputando veleno.

AL: Come chiunque altro sei stato sacrificato sull'altare del mio regno, ed allora dimmi, Lin Li Yung, in CHE MODO SARESTI MIGLIORE DEGLI ALTRI? Parli di determinazione, ed è forse vero che il mio disprezzo può avermi indotto ad abbassare la guardia, rendendomi vulnerabile, ma che tipo di uomo è quello che per salvare la sua incolumità fisica è costretto a ricorre al più lurido dei trucchi?

Non nasconderti dietro a licenze poetiche, quella non era determinazione, era la solita, ridondante, codardia.

Lahart ride in faccia al cinese.

AL: Sei così convinto che trionferai a Destiny perché non sono in grado di fare lo squallido opportunista, non sono in grado di cambiare. Ebbene, non preoccuparti. Lahart sarà sempre lo stesso, ma qualcosa cambierà...

La violenzà con cui ti colpirò. Fai attenzione però, io non ho bisogno di un tirapugni per essere temibile.

Lin: Neanche del ginocchio?

Lahart sorride scuotendo la testa.

AL: Sparisci dalla mia vista.

Lin è visibilmente soddisfatto, dunque preferisce semplicemente girarsi ed andarsene, lasciando Lahart da solo a guardarlo in cagnesco.

Camera Fades.

Backstage. Lahart e la telecamera, come al solito... Ma l'espressione dell'inglese non promette nulla di buono.

AL: Ad oggi, sono stato campione Honor per 109 giorni. Ho difeso il mio titolo contro chiunque mi sia stato posto davanti, in qualsiasi tipologia di match. Ho sconfitto gli uomini, ho sconfitto le probabilità, ho sconfitto gli ostacoli. Tutti.

Lahart si ferma per un secondo.

AL: Eppure... Evidentemente questo non è abbastanza. Dopo il mio ultimo match contro The Reject in molti si è insinuato il germe del dubbio e il mio dominio è stato questionato. Spesso ho sentito dire con fermezza che al netto di quanto visto sul ring, il mio avversario avrebbe meritato di strapparmi il titolo.

Lahart scuote la testa, quasi schifato.

AL: E questo perché? Perché Lahart è spento. Lahart non messe passione in quello che fa, Lahart si limita al minimo indispensabile, sottovaluta l'avversario, non lotta al massimo delle sue capacità. Lahart a No Excuses si è salvato a malapena, e con un colpo di fortuna.

Altra pausa per l'inglese, che sospira, sempre più irritato.

AL: Cazzate. Chiaramente, se si vince sfoggiando una tecnica nettamente superiore piuttosto che spaccando il cranio al proprio sfidante, si dà adito a dubbi.

Ma come ben sapete, io non tollero che vi siano dubbi riguardanti la mia persona o il mio operato. Per questo, intendo metterli a tacere, e voglio farlo nella maniera più convincente e rapida possibile.

Lin Li Yung.

Gli infiniti sentieri dell'incapacità dirigenziale hanno portato ancora una volta i nostri percorsi ad incrociarsi. A lungo ho meditato sulle parole da spendere nuovamente nei tuoi confronti... Inizialmente avrei voluto riportarti alla calma, ma non è più nelle mie intenzioni. Tu mi servi così come sei, arrabbiato e voglioso di combattere, esattamente con tutta la viltà di cui ti sei avvalso dal primo momento che i tuoi occhi si sono posati su ciò che mi appartiene... Ti voglio al meglio, perché in questo modo, nel momento in cui esulterò sul tuo corpo esanime nessuno avrà il coraggio di domandarsi ancora se merito di essere definito di Honor Champion.

Farò a te quello che non ho fatto a Reject. Niente tecnicismi. Solo un massacro.

I
WILL
BRING
THE
LIGHT
.

L'Honor Champion, Title Belt in spalla, appare sullo Stage, con un espressione a metà tra lo sgomento e lo schifato.

AL: Standing Ovation, Miles, sul serio. Standing Ovation. Dopo settimane di viltà, cordadia e purtridume la miglior scusante che sei riuscito a trovare è del becero relativismo? Meraviglioso.

Lahart avanza verso il ring.

AL: Ora potrei star qui a spiegarti per l'ennesima volta il motivo per il quale il tuo ragionamento risulti equiparabile, ovviamente nel contenuto, ma anche, tristemente, nella forma, a dello sterco, ma non lo farò. No, non lo farò perché mi sono già cimentato troppe volte in questa tanto folle quanto inutile impresa... Sei decisamente troppo imbecille per comprendere, passiamo ad argomenti di più facile comprensione.

Lahart sale sull'Apron.

AL: Ma come, pensi che a questo punto ti abbia già ridicolizzato abbastanza?

Lahart ghigna, schernendo il suo avversario.

AL: Beh, normalmente sarei d'accordo con te, ma questa volta Miles, QUESTA VOLTA, hai fatto schioccare la tua lingua un po' troppo. Parlavi di Kurt Fisher. Del perché, dopo il vostro match a Forumania lui abbia avuto opportunità e tu no, del perché la sua carriera sia proseguita in maniera ascendente e la tua sia stagnata nel fango, ma è inutile cercare scuse e nascondersi dietro a fantomatici complotti, ma da una parodia umana come te non mi aspettavo di meno, ed è MIO DOVERE porti innanzi alla verità una volta per tutte.

Non c'è nessun ostacolo oltre a questo ring. .
Questo pubblico non ti vuole perché sei un ignobile sacco dell'umido e...
Kurt Fisher è semplicemente migliore di te.

Boato del pubblico. The Reject non la prende bene, ma Lahart continua, andando faccia a faccia con lui.

AL: E vuoi sapere un'ultima cosa? Tra 2 settimane non diventerai Honor Champion, tutt'altro. Ti trasformerai in un grumo di sangue e dolore, perché io ti batterò, DI NUOVO, chiudendo la tua cloaca a 32 denti, questa volta per sempre.

No Excuses, Miles.

I
WILL
BRING
THE
LIGHT
.

LIGHTBRINGER!

Le note della Theme Song di Aaron Lahart accompagnano l'entrata dell' Honor Champion. Lahart si gode il colpo d'occhio e i cori della platea mentre di si dirige verso il ring. Procuratosi un microfono, l'inglese prende posto sul solito turnbuckle.

AL: Signori, partiamo immediatamente con una Breaking News... La dirigenza di questo posto continua a non capire assolutamente un cazzo.

Il pubblico rimane attonito.

AL: Vi vedo perplessi, ma come potrei non classificare come un atto di manifesta imbecillità la nomina di The Reject a N1 per l' Honor Title? Come?

Il pubblico fischia. Neanche loro sembrano averla presa bene.

AL: Questo non farà altro che rendere il match la fiera del ridicolo, gettando nuovamente su questo titolo in fango che IO, col sudore ed il talento ero FINALMENTE riuscito a rimuovere.

CROWD: Lightbringer! Lightbringer! Lightbringer!

AL: Ed invece no. Il mio avversario ora è l'antitesi dell'onore sintetizzata in un corpo bipede, un essere di così basso spessore che per rendere rilevanti i suoi discorsi cerca, di copiare il mio lessico, nonché il mio modo di parlare.

Ma fallisce miseramente.

Perché, dici, Miles? Perché fare lo squallido poser non ti aiuterà? Perché fallisci?

Perché tu non sei un redentore, non sei un campione né tantomeno un uomo d'onore, sei semplicemente...

Un povero COGLIONE.

E questo è tutta l'attenzione che la tua prosaica esistenza merita da me e dal mio pubblico.

I
WILL
BRING

VOODOO PEOPLE! LA THEME SONG DI THE REJECT! THE REJECT è QUI! L'ex condannato a morte si lancia immediatamente verso il ring senza badare ai convenevoli, dove Lahart è sceso dal Turnbuckle e lo sta aspettando! REJECT RAGGIUNGE IL RING ED è RISSA!

REJECT!
LAHART!
REJECT!
LAHART!
REJECT!
LAHART!
LAHART!
LAHART!

Attenzione, il campione sembra avere la meglio, Toe Kick e LIGHTBRINGER IN ARRIVO!

NO!

The Reject recupera l'equilibrio e atterra alle spalle di Lahart, che, sorpreso, si gira... GINOCCHIATA DRITTA ALL'ADDOME e... JAIL RUSH! LAHART è A TERRA!

The Reject è incontestabilmente il vincente questa sera. Le telecamere ci mostrano le immagini dello sfidante che torreggia sul campione, titolo alla mano.