GWF Genesi #125

22/04/2021- Hammerstein Ballroom (New York, New York)

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    Palestra.

    Per molte persone, forse la gran parte dei lottatori è solo un luogo fisico in cui ci si allena per migliorare il proprio corpo e affinare il proprio repertorio di mosse.
    Per qualcun altro, è considerato un luogo sacro. Per altri è anche un rifugio. Lo è, ad esempio, per Miriam May.

    kTL0HTI

    Spesso si allenava durante la messa in onda degli show quando era General Manager.
    Non lo faceva solo per essere sempre più forte.
    Lo faceva anche per scaricare la tensione dovuta alla preparazione degli show.

    Oggi no.
    Oggi è totalmente diverso.

    Oggi si allena anche per non pensare a quello che le sta succedendo.
    Questa settimana deve essersi resa conto cosa significhi passare da un ruolo attivo di potere a un ruolo passivo di lottatrice.
    Era perfettamente consapevole che non avrebbe mai avuto la strada spianata, ma non avrebbe mai immaginato che la carriera, qui, rischiasse di morire ancor prima di nascere.
    Si è ritrovata a distruggere un'insulsa, sconosciuta ed inutile avversaria.
    Una scena che potrebbe ripetersi.

    Ancora.

    Ancora.

    Ancora.

    E ancora.

    Merethe l'ha detto che ne sarebbe capace. Ne sarebbe capace fino allo sfinimento pur di non cedere ai desideri della Magnifica Bastarda.

    Ne vale la pena?

    Ne vale la pena resistere? Magari aggrappandosi a qualche circostanza fortuita che le permettesse di lottare?
    Lei non è fatta così. Lei ama lottare. Lei ama le sfide.

    STONK

    Lascia cadere l'attrezzo. Fine dell'esercizio.
    Guarda una panca. C'è unasciugamano, una bevanda energetica e uno smartphone.
    Si avvicina. L'occhio cade sullo smartphone. Lo afferra e lo sblocca.
    Lo tiene su una mano. Segno che è pronta a fare una chiamata, se solo lo volesse.
    Resta lì. Immobile.
    Sullo schermo si vede il nome del contatto.

    "Ryan Moore"

    Devi soltanto fare un tocco.

    Hai perso il potere ma non hai mai perso la tua influenza.
    Qualcosa che ti sei costruita, da sola, nel corso degli anni.
    Una delle tue migliori qualità. Forse anche la migliore.
    Devi soltanto fare un tocco.
    Quello che ti serve per ottenere una scorciatoia.
    Nessuno ti criticherebbe in questo, ad eccetto dei soliti detrattori.

    Cosa aspetti, Miriam?

    Fallo quel tocco. La via più semplice.
    La gente ti vuole. Subito.
    La gente non bada troppo a come ci sei finita.
    In fondo, in passato hai fatto tante cose brutte.
    Cosa vuoi che sia una cosa brutta in più?

    Fallo. Toccalo.

    Alza il pollice.

    No.

    Toccalo.

    No.

    Blocca lo smartphone. Lo ripone sulla panca.
    Miriam May non ha ceduto alla tentazione.
    Lei ama le sfide. E questa è una sfida.

    Una grande sfida.

    E' la più grande occasione della sua carriera.
    La deve sfruttare con tutte le sue forze.
    Lei deve dimostrare tante cose...

    Che lei è artefice del proprio destino.
    Che lei è in grado di cavarsela da sola.
    Che lei è un valore aggiunto a Genesi.

    Avrà tempo.
    Troverà il modo.

    Quando Miriam May si impunta davvero a qualcosa, allora diventa difficile fermarla.



    CITAZIONE

    La General Manager sta prendendo aria alla finestra del suo ufficio. Poggia i gomiti contro lo stipite e resta a guardare il parcheggio dell’arena su cui si affaccia.

    Poi controlla l’orologio. Qualche istante più tardi si volta verso l’ingresso. E la persona che aspettava fa la sua comparsa sull’uscio.


    ”Scusa per il ritardo, ero impegnato a negoziare per qualche nuovo sponsor, non ci avevo mai fatto caso al fatto che oggi si venda solo roba scadente!”

    Il dumb champ, nono sembri preso dalle sue cose, ha lo sguardo un po vago e di chi non sembra essere contento del suo ruolo in azienda.

    ”Hai detto di volermi parlare e che avevi qualcosa per me, però prima ho bisogno che tu mi ascolti. Ti ringrazio per avermi dato spazio e per avermi dato la giusta visibilità, ma non credi che tutto questo stia diventando ridicolo? Per quanto questa cintura mi incori campione, resto sempre il campione dei perdenti…”<b>

    Forse il Dumb sta iniziando ad aprire gli occhi, sta iniziando a comprendere che la sua popolarità non è poi così positiva, tanto meno la sua serie di sconfitte.

    <b>”Mi spiace un sacco che tu stia avendo questi dubbi. Ma vedi, capitano.

    Non vuol dire che nessuno riconosca il tuo valore. Tutti quanti sanno che perdi perché devi farlo. E tutti quanti cominceranno a sottovalutarti piano piano.

    Ma tu intanto perdendo a posta assorbi tutto quello che i tuoi avversari fanno. E poi, ci sarà un giorno nel quale dovrai vincere. Quello nessuno se lo aspetterà.

    Intanto, però, sei un campione e sei uno dei volti dello show.”

    Batte una mano sulla placca della cintura che Joseph porta addosso.

    “Lo so che può sembrare umiliante. Credimi.

    Ma in questo momento è quello che ci serve, non possiamo fare altro che avere te che perdi e mantieni la tua posizione. Tutti quanti avete un ruolo. Il tuo è quello.”

    Una pausa.

    “E finché lo manterrai, tutto quanto andrà per il meglio.

    In fondo sei un rookie, che cosa ti aspettavi? Devo raccontarti che cosa ha passato Lev Rozh per arrivare al suo livello? Eppure lo hai sconfitto, quello non sarà mai cancellato dalla memoria di nessuno.

    Tutti quanti sanno quello di cui sei capace. E se cominceranno a sottovalutarti, beh, un giorno se ne pentiranno.

    Fidati: io comando la baracca e io conosco le tue potenzialità! Cento giorni da Dumb Champion piuttosto che anche uno solo da Death Genesi.

    Ti ho risparmiato tante sofferenze così. E devi continuare a comportarti in questo modo. Mi stai ascoltando? Hai capito?

    Ti sto assicurando una strada facile, facilissima, completamente diversa da quella che ho avuto io.

    Stai realizzando il tuo sogno, sei qui, lo stai vivendo a pieni polmoni... non hai niente da rimpiangere!”

    Joseph annuisce. La sta ascoltando, ma non sa se esserne pienamente convinto.

    <b>”Il problema è che sento che in questo modo sto sottovalutando le mie possibilità e soprattutto le mie potenzialità, sei sicura di ciò che dici e che possa fidarmi?



    “Vedrai, vedrai.

    Per fortuna che sei qui, comunque, avevo proprio pensato ad un ruolo nuovo per te.

    Vedi, mi serve qualcuno che, come dire...”


    Cerca le parole giuste, picchiettando con le unghie contro la scrivania.

    ”Ecco! Qualcuno che mi segnali le persone che non rispettano le regole.

    Qualcuno... “dentro al contesto” e sai, non credo di poter dare questo ruolo a qualcuno come Mik o, peggio, Erik Ruckus.

    Che ne dici, Joseph?”


    ”WOW sembra davvero un ruolo importante, non ci avevo mai pensato a questo, ma the headcutter non mi sembra proprio il nome adatto ad una specie di vigilante…servirebbe qualcosa di nuovo” <b>

    La Disciplinarian, seduta, accavalla le gambe e si passa distrattamente una mano tra i capelli.

    <b>”No, no, decisamente non è adatto.”


    Joseph inizia a girovagare nell’ufficio ossessionato da questo cambiamento, continua a riflettere senza sosta gesticolando, poi si ferma

    ”Passami quella lavagnetta, potrebbe essere utile per scrivere qualche idea…lavagna mhhh…”

    Joseph sembra abbia qualche parola sulla punta della lingua da poter riportare sulla lavagnetta, si spreme e poi…

    ”Ci sono, da oggi il vigilante di genesi sarà Joseph The Blackboard!”

    Immediati e scroscianti applausi da parte della russa.

    ”Complimenti, geniale, non ci avrei mai pensato.”

    Un sorriso stretto le prende piega sulle labbra.

    ”Anche se, considerando tutte le violazioni di queste prime settimane, temo proprio che dovrai procurartene una più grande se vuoi fare bene il tuo lavoro.

    Anzi, niente paura. Ci penserò io. Complimenti, “Blackboard”.”


    Gli tende la mano, che Joseph stringe dopo un attimo di esitazione.

    A new star is born!





    98ueaqL

    Saul Clarke, armato della sua unica fedele compagna, la chitarra che ha sempre con sè, si raggira nel backstage. Nel suo vagare alza attentamente lo sguardo dopo aver girato ad un angolo dei corridoi, qualcosa attira la sua attenzione, o meglio, qualcuno.

    Sorride sbeffardamente, poi la chitarra la passa da una spalla fino a prenderla in braccio, buttando giù qualche accordo.

    "Eccolo lì! L'uomo che da un po' di tempo vaga senza nulla fra le mani, l'uomo in cerca di una preda, senza nulla fra le mani.
    L'uomo che si credeva forte, ma ora ha il nulla fra le mani.
    L'uomo che non è nulla, se non ha nulla fra le mani."


    Ha un po' canzonato Saul, schernendo il rivale.
    Poi diventa serio.


    "Sai Animal... ti ho osservato a lungo in qiesti mesi, e ci siamo anche affrontati spesso. Ti ho sempre ritenuto un ottimo avversario, aggressivo, spinto dalla voglia di dimostrare la propria supremazia, fedele alla legge di sopravvivenza darwiniana.
    Eppure, tu che sei il pesce grosso, nelle ultime settimane hai un po' mal figurato contro chi, nelle tue intenzioni, sarebbe dovuto essere una preda facile.

    Ma io so quanto vali.
    So che puoi dare di più.

    Per questo ti ho scelto: sei il rivale che voglio, sei l'uomo che può darmi gli stimoli giusti.

    Ma devi saper accettare la realtà: hai perso il titolo Predator, non è più tuo.
    Digerisci la faccenda, perché da quando è successo quel che è successo non sei più lo stesso.
    Ed io, con un inutile sacco di patate che pensa solo al suo passato, senza evolversi e senza lasciar nulla al confronto... non ho voglia di affrontarlo.

    E poi se non ho voglia potrebbe... beh, potrebbe capitare che ti sventri in quattro e quattr'otto, giusto per dimostrarti che forse non sei tutto quel gran predatore.

    Intesi?"


    Sorride Saul, guardando AI, ma non ha fatto i conti con l'orgoglio del brasiliano che si volta ed osserva Saul per poi dire

    Sei buono solo a parlare coglioncello

    Certo, ho per il titolo, ma almeno io un titolo ce l'ho avuto, tu al massimo puoi cantare stornelli alla fiera di paese piccolo stronzetto


    Le parole del brasiliano lasciano senza risposta Saul che brucia per lo smacco subito

    Non serve che aggiunga altro testa di cazzo
    .
    .
    .
    Bobby mi ha portato su una brutta via
    .
    .
    .
    Bene ora vado incapace, cerca di osservarmi bene.....PERCHÈ.....STASERA....VEDRAI.....COME.....AGISCE....UN VERO....PREDATOREEEEE.....RHUAAAAAAAAAAAAAAA


    Animal urla in faccia a Saul prima di andarsene ridendo

    98ueaqL

    AZRAEL vs ZACHAUS vs ANIMAL INSTINCT
    Predator Championship on the line

    I tre lottatori si incontrano al centro del ring.
    Si stringono le mani a vicenda.

    DIN DIN DIN

    I tre si guardano. Gli occhi di Bèr, circondati dal rosso di Azrael, si stagliano verso gli altri due avversari. Zachaus si erge fiero, mentre AI osserva dritto il corpo del Duca. E ora i due giganti si muovono verso Bèrenger. Si muovono lentamente, con il pubblico che inizia a urlare con forza! I due contendenti si guardano, come se si volessero quasi alleare. Si guardano e poi guardando il francese.

    “Beh, figli di troia, avanti allora!”

    E INVECE AI COLPISCE ZACHAUS CON UNA CHOP!

    “Niente alleanze!”

    E Zachaus colpisce invece Duke!
    TTUTTI CONTRO TUTTI!
    E allora Duke riconsegna la Chop al predatore, che ancora la dà a Zac! E fanno tutti un altro giro, e un’altro ancora|

    KILL EACH OTHER!
    KILL EACH OTHER!
    KILL EACH OTHER!


    Il primo a sfilarsi è il Duca, che si tiene il petto già devastato, lasciando i due titani a loro stessi, che iniziano a prendersi a cazzotti potenti, con un AI che si sfila per primo rimbalzando sulle corde e ripresentandosi al centro del ring alla corte di Zachaus, che risponde con un BIG BOOT che atterra in pieno AI! E ora il Kaiser del ring prende il controllo del match, finché Duke si ripresenta con un SUPERKIIIICK in faccia a Zachaus! E ora il Duca si prepara a proseguire, dopo un po’ di ripresa, e infatti prosegue verso l’altro suo avversario, Animal Instinct, per afferrarlo in una headlock, giusto per spezzargli il fiato. Passa qualche secondo e AI si carica sulle spalle il francese, per poi schiantarlo sul palo di schiena. E ora prosegue con un CORNER SPLASH! E ora afferra Duke per un BELLY TO BELLY!

    RHUAAAAAAAAAAAAAA!

    E ora si gira a sua volta!



    LARIAAAAAAAAAAAAT!
    ZACHAUS stende ANIMAL INSTINCT!
    E ora prosede con lo schienamentoooooo!

    UNOOOOOO
    DUEEEEEEE


    NOOOOOOOOO!
    È uscito. È uscito tranquillamente. Animal Instinct è uno tosto. E allora subito Zachaus lo chiude in una headlock. Atterra il match. Passa qualche secondo e AI continua a soffrire. Ma poi arriva Duke. E si incontrano a metà ring e si affrontano, Zachaus e Duke, con Azrael che atterra Zac con un calcetto sul ginocchio, che permette al Predator Champion di colpire Zachaus con un Grounded Roundhouse Kick! Schivato da Zachaus! Che ora ha Duke che gli dà le spalle!
    GERMAN SUPLEEEEEEX! Ma DUKE CADE IN PIEDI! Il match sta prendendo una velocità incredibile! Zachaus e Duke si guardano!



    SPEAAAAAAAAAR!
    SPEAAAAAAAAAR!


    RHUAAAAAAAAAAAAAA!

    Ma subito arriva Duke con un Dropkick, che spedisce contro il palo AI! E lo colpisce ancora con un CORNER DROPKICK, che fa crollare il Predatore a terra, proprio davanti al palo!
    E allora Azrael subito sale sul paletto, velocemente!



    REEEEEEEEEEEED DEAAAAAAATH SENTEEEEEEEEEEEENCEEEEEEEEE!!
    E subito schienamento!
    Zachaus è sveglio fuori dal ring!

    UNOOOOOOOOO
    DUEEEEEEEEEEE


    QUASI ARRIVA ZACHAUS...

    ...TREEEEEEEEEEEE!

    WINNER BY PINFALL AND STILL PREDATOR CHAMPION: THE DUKE!

    Duke chiude in pochissimo tempo e ancora si tiene saldo il suo titolo!
    Che prestazione da parte di tutti!
    Ma Duke, ancora, ne esce vincitore.

    98ueaqL

    Le immagini ci portano dritte nell’ufficio di Merethe Hvamo; la GM di Genesi sta discutendo con Joseph The Blackboard. Non bussano nemmeno alla porta, ma qualcuno entra. Drake Mason! L’ex Genesi Anarchy Champion prende una sedia e si mette seduto con lo schienale al contrario; guarda verso Joseph e Merethe.

    “Ascoltatemi bene voi due. Le due settimane di squalifica sono finite, e ho sentito che mi hai dato un match contro quest’idiota. Tu pensi che siccome c’è ancora il codice per rendere più pulito Genesi t’aspetti che io combatta molto fair, e senza stile brawler. Col cazzo. Come salgo sul ring con mister lavagnetta qui io gli spacco il culo. Senza se e senza ma.”

    [Miss Hvan e Joseph si guardano scioccati – per quanto conoscano le abitudini dell’anarchico di Detroit]

    “Merethe, davvero pensavi di poter tenere uno stile TV-PG con me nel roster?”

    ”Di certo con i tuoi modi rudi non mi spaventi, ma dico baci anche tua madre con quella bocca che ti ritrovi? Povera…Questo show ha bisogno seriamente di una ripulita”

    Joseph annota un’altra cosa sulla lavagnetta, poi si volta verso l’ex anarchy con tono minaccioso.

    ”Spaccarmi il culo eh? Facciamo così, inizio a segnarmi tutte le stronzate che dici a partire da questa”

    Joseph sembra davvero minaccioso nei confronti dell’avversario

    ”Non è il tuo stile il problema, il problema sei tu e il tuo modo sgarbato di rivolgerti alle persone, ma tranquillo a questo rimedieremo”

    Chiude il dumb con un mezzo sorriso e uscendo dall’ufficio.

    98ueaqL


    Il match inizia con una stretta di mano tra Joseph e Drake, come voluto da Merethe. Ma appena la stretta di mano è avvenuta, Mason non molla la presa e tira una clothesline a Joseph!!! The Headcutter rotola verso il paletto. Drake non gli da tregua, serie di footstomps sul corpo del rivale

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    L’arbitro allontana l’anarchico di Detroit ricordandogli non solo che Joseph sta toccando le corde, ma che Merethe ha imposto uno stile più fair nel ring. Drake s’avvicina, Joseph s’appende alle corde con le mani, tira su le gambe, doppio calcio in faccia a Mason. Drake cade indietro. The Headcutter salta sulle corde, si gira…

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    MOONSAULT! Va a schienare Drake!

    1! … 2! …

    Solo 2! Joseph mette Drake seduto, inizia con dei calci al petto e alla schiena, poi corre alle corde. Shining Wizard!!! Ora prova un headlock per tenere Drake inchiodato al terreno, ma dopo pochi istanti capisce che le rest move non sono il suo pane, come invece sono per il Prince Of Pain. Drake colpisce il protetto di Merethe agli occhi, Joseph arretra, si volta…

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    SUPERKICK!!! Calcio tremendo di Drake Mason. Drake sale sul paletto. Controlla le condizioni di Joseph. Sta attendendo un po' troppo, la cosa potrebbe costargli cara. Finalmente si decide… Swanton Bomb! NO!!! A vuoto!!! Drake ha preso una bruttissima botta alla schiena! Se la tiene, si rialza, Joseph va con una frankensteiner!!! Poi Magistral Cradle!!!

    1! … 2! …

    No!!! Solo due! Joseph non ci crede. Serie di elbow drops a ripetizione, poi rialza Drake Mason, lo posiziona per un Brainbuster, ma Drake resiste prendendo a pugni in pancia il rivale, lo getta lontano, Joseph corre alle corde, springboard… no! Drake lo carica in spalla! Michinoku Driver?

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    No!!! Joseph evita e connette il brainbuster!!! Deve solo chiudere. È pronto al Shooting Star Press. Si sente carico. Non sta prendendo il volo per assicurarsi che Drake rimanga al tappeto. Guarda la folla che lo incita a volare dal paletto. Sorride, si sente la vittoria in tasca. Drake sembra totalmente KO. Finalmente Joseph si decide, Pray To God in arrivo…

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    ATTENZIONE!!! MAJESTIC ADVICE!!! Jumping Cutter praticamente dal nulla! Che poi è anche una delle finisher di Joseph oltre che di Drake…

    UNO! … DUE! … TRE!!!

    Drake Mason vince questo match combattuto! Joseph è andato più volte vicino alla vittoria, ma Drake ha saputo gabbarlo e prendersi l’ultima parola!


    98ueaqL

    Siamo fuori dall’arena che ospita Genesi. Un’aura di nervosismo è quasi visibile all’interno della zona, il cameraman non attende molto e con un pizzico di timore decide di mostrarci da dove scaturisca tutta quest’aura negativa… ed ecco Zolf.
    L’Insane Cancer è appena uscito dall’arena e si è acceso una sigaretta, assapora il primo tiro come se quella sigaretta fosse stata creata da Dio in persona, arrotolata da Gesù Cristo e inumidita dalla figa di Claudia Schiffer.
    A ruota, segue il membro del CdA, e che membro… cioè, uno che porta il CdA nel nome, ovvero, Bobby CDA.

    Bobby: Meglio?

    Zolf: Vaff… Porc… AAAH, con queste fottute regole non si può più fare e dire nulla, quando ho firmato mi avevano detto che era una federazione per uomini… Dio…

    Bobby: Cazzo, è veramente una situazione di merda Brolf.

    Il Suicidol sbuffa fumo addosso al minuto compare, una volta svanita la nube, Zolf sta guardando malamente Mr. CDA.

    Bobby: Cosa? Ah, ho capito, io sono un fottuto CdA, quindi non possono farmi un cazzo.
    Ma… ma possiamo trovare una soluzione anche per te, sì cazzo, possiamo tipo censurare quello che dici, prova.


    Casualmente, una ragazza ha appena parcheggiato la sua autovettura a pochi metri dal duo e sta dirigendosi proprio verso la porta da cui i nostri eroi anarchici sono usciti pochi attimi fa.

    Zolf: Dimmi tu se quella t**a non ti sembra una p**a russa.
    Che c**o hai da guardare, stupida t**a?!


    La ragazza appare spaventata dall’irruenza dell’energumeno che le si palesa ostile, dunque aumenta il passo, mentre Bobby ride di gusto.

    Bobby: Amore miooo, ti va di venirci a fare un paio di seghe col culo? Dai che ti facciamo avere la green card in un attimo! Tesoro non scappare, abbiamo 38 centimetri di puro pisello americano tutto per te... e 27 sono tutti i miei piccolinaaa.

    Zolf: Sei tu che hai il c**etto stupido nano. E VA BENE VAI VIA, VATTENE! P*a russa del c**o.

    Bobby: E pensa, di sicuro qui dentro non è l’unica.

    Bobby guarda in camera e fa l'occhiolino

    Zolf: Già, è pieno di Merethrici questo posto di m***a

    Anche il cameraman scoppia a ridere dopo queste sagaci battute.

    Bobby: Ora vado, un collega mi sta aspettando per un meating!

    Zolf: Smettila di parlare in cdaese, coglione!


    STACCHETTOOOO

    HEY BOBBINATOR! SON QUA!

    Un Mean Clown nelle vesti di Corporate Clown solleva il braccio, agitando la mano, facendosi notare da Bobby che, memore dell'appuntamento tra i due, arriva giusto al momento prestabilito.

    Il Clown lo saluta con una stretta di mano e, si badi bene, Corporate Clown è sì Mean Clown... ma è ben vestito.
    C'è differenza.

    Senti Bob, non voglio prenderla alla larga, quindi andrò dritto al sodo. E non sto parlando del culo di Miriam May... eheheh

    Vedete? Già le battute sessiste tipiche di un certo ambiente.
    Avevate mai sentito Mean Clown prodigarsi in squallide "battute"? MAI in anni di onorata carriera.
    Poi bastano due settimane di Corporate Clown, e già la situazione si capovolge.

    Senti qua, ho un piano. E sono certo tu sia d'accordo con me.

    Si tira leggermente su i calzoni afferrandoli ad altezza ginocchia, così da poter divaricare un poco le gambe e poter così guadagnare più espressività.
    Allarga le braccia, descrive con mimica facciale, bracciale e gambale (?) tutto ciò che va dicendo.

    Allora... tu sai bene come Zal sia il nostro miglior amico, giusto?

    Ma "nostro" di chi? L'altra settimana suo e di Moore... ora suo e di Bobby?

    Proprio da questo voglio partire. Io mi trovo costretto dai miei vincoli morali a portarlo in salvo. Per l'ennesima volta... o meglio, l'ennesimo tentativo, poiché non credo d'esserci mai riuscito finora.

    Si zittisce, e per un attimo la tristezze s'impossessa di lui.

    E' tutto così semplice... AHAHAHAH, guarda: seguimi.

    Bobby avanza verso Corporate Clown per seguirlo, ma il Clown lo ferma sollevando le braccia.

    No, intendevo "seguimi nel discorso". Insomma... restiamo qui. Si sta così bene qui...

    Sognante fissa verso l'alto, sorride, agita il capo come stesse ascoltando nella sua testa chissà quale allegra e rilassante melodia.

    Zal... il nostro amico Zal... per rinsavire ha bisogno di un titolo. Ma non di un titolo qualsiasi... no...

    Sorride TANTISSIMO.

    Ho raggruppato un equipe di esperti che notte e giorno hanno studiato quale titolo migliore possa riportare Zal alla sanità...

    Ma esperti di cosa? E cosa avrebbero studiato, poi!?

    E... mi raccomando, trattieni l'entusiasmo, il titolo che ha la maggior probabilità di successo di farlo tornare in sé è il titolo Anarchy!

    Mean Clown cala il capo a fissar con lo sguardo Bobby, sorridente.

    NON E' MAGNIFICO?

    No, non è magnifico, e la faccia del CDA in questo momento è tutto un programma. Fosse un cocktail, l'espressione di Bobby sarebbe composto da 1/3 di disperazione, 1/3 di rabbia e 1/3 di paura.

    Bobby: Quindi fammi capire perchè forse rima ho bevuto una birra di troppo... io e Zolf dovremmo affrontare te e Zal al prossimo PPV con il titolo in palio?

    PRECISAMENTE!

    Bobby: E dunque non dovrò farmi aprire il culo solo stasera ma almeno n'altro paio di volte?

    Proprio così, è nostro amico ed è nostro compito salvarlo.

    Del resto il mostro è sempre stato così carino e amichevole con tutti, è evidente che sia amico di tutto il roster. Corporate Clown saltella trepitante, Bobby rimane di sasso, fermo immobile quasi fosse bloccato. Passano i secondi, il respiro del CDA diventa man mano sempre più rapido tendente all'iperventilazione.
    Il co detentore della cintura anarchy diventa letteralmente bordeaux, inizio a tremare.

    Bobby: Cazzoooooooo! Cazzo cazzo cazzo cazzo! Fanculo, fanculo, fanculo, fanculo,
    FANCULO, FANCULO, FANCULOOOOOOOO!


    Hai per caso detto fan***o? ....oh, funziona anche con me...

    Già Bobby, hai per caso detto fanculo? Bobby rifiata per un secondo guardando il clown in clownesco ehm volevo dire cagnesco

    Bobby: Non hai minimamente pensato che quell'essere è un pazzo maniaco che mi aprirà il culo a 4 parti e mi inculerà come un palo della luce?! Cazzo Clown, io pensavo fossi un socio! Sapevo cazzo che eri stupido, lo sono anche io del resto, ma non immaginavo così tanto! Vaffanculo siamo dei fottuti CDA, dovremmo governare il mondo e farci succhiare il cazzo da tutte le fottute puttane di New York, non farci la guerra a vicenda...soprattutto noi due. Dopo le pisciate sulla gente, i pompini di gruppo, il massacro che ci siamo autoinflitti a vicenda, il salire insieme sulle sedie, il banchetto su un bambino di sei anni... Ah no quello non era con te ma insomma cercavo di dire... DOPO TUTTO QUELLO CHE ABBIAMO PASSATO MI PUGNALI COSì ALLE SPALLE?!

    MA DOBBIAMO SALVARE IL NOSTRO CARO ZAL!

    Clown quasi percula Bobby, imitando il tono di voce alterato e la cadenza precedentemente assunta dal process.

    Bobby: A ME, DI ZAL, ME NE SBATTE UN CAZZO!

    Eh vabè ma non c'è bisogno di agitarsi così compare Bobby...

    Mi sa che ti hanno messo qualcosa nella birra, Bobby, perché quel che dici non ha sen...

    Bobby: Credo di non shhentirmi beeeeeeeene.

    Bobby annaspa, barcolla, sembra strafatto di eroina

    inizia a biascicare parole senza senso con tono morente

    ha lo sguardo vuoto, quasi assuefatto incantato

    e rovinosamente cade al suolo, perdendo i sensi.

    Clown a questo punto è visibilmente nel panico

    NOOOOOOOOOOOO! PERCHE' DEVONO ESSERE SEMPRE I MIGLIORI QUELLI CHE SE NE VANNOOOOO!!!

    Corporate Clown, in ginocchio, urla contro il cielo, maledicendo questo sempre realistico detto.
    Poi però, ci ripensa:

    ...vabbè, diciamo che stavolta non si tratta proprio dei migliori... ma sono comunque nella Top 30, ecco...

    Realistico.
    Nota poi, con sorpresa, che il corpo di Bobby si muove ancora... cioè, respira, e quindi: E' VIVO!
    Certo, ora che è morto probabilmente il titolo diverrà vacante...

    Ma se è vivo!

    Chi cavolo dovremo affrontare io e Zal? Questo sì che è un problema...

    E' VIVO!!!!

    Forse la soluzione migliore è...

    Ragionando a voce alta il Clown percorre il perimetro del parcheggio avanti e indietro così tante volte da creare un solco nell'asfalto. Pepi briciola e yoyo in questo caso farebbero il ballo del cervello, e in effetti anche Mean Clown lo farebbe, ma Corporate Clown è un uomo nuovo quindi non ne sono così sicuro.

    EUREKA! Essì, non c'è altra soluzione! Sono proprio un genio!

    Corporate Clown prende un telefono dalla tasca, compone un numero:

    Sì. Senti, Z, abbiamo un corpo di cui disfarci. Parla poi con B e chiedigli di un corpo di riserva che gli somigli: dobbiamo impersonare il cadavere fingendo che sia ancora vivo affinché possa combattere contro...

    Mentre cammina stando al telefono, becca nei fianchi, con la punta della scarpa, Bobby che, di risposta, si lamenta del dolore.

    Uh? Lascia perdere Z. Come non detto. Ci penso io.

    Riaggancia.
    Bobby non è morto!
    Di gran lena solleva l'ex galeotto e inizia una corsa forsennata. Direzione? -> L'Ospedale!

    STACCHETTOOOOO IL RITORNO

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    PISTAAAAAAAAAA! SMAMMAREEE CODICE ROSSOOOO! NINONINONINO!

    Il reboot corporate di Forrest Gump senza Pannofino come doppiatore arriva ansimante al pronto soccorso dell'ospedale più vicino. Ha bisogno di aiuto, e ne ha bisogno subito. Non può permettersi che niente vada storto.

    Corporate Clown, col corpo finto-esanime di Bobby in spalla, manco fosse un fuscello, raggiunge la portineria dell'ospedale.

    LEI, CHIAMI SUBITO UN MEDICO! IL MIO AMICO RISCHIA DI NON RIPRENDERSI!!!

    La signorina alla reception, seppur confusa, tende verso il Clown un modulo da compilare.

    Inserisca qui i dati del suo amico.

    Beh, sono impegnato... non è leggerissimo il mio bagaglio, sa? Lo so, quando una madre vede in pericolo il proprio figlio, tira fuori una forza eccezzzzionale, quasi sovraumana...

    Ma cosa c'entra?
    La signorina, ancora più confusa.

    Ah no, no... tranquilla! AHAHAHAHAH! Questo non è mio figlio... Come se ce ne fosse dubbio! Anzi, io sono Singolo, quindi, se più tardi...

    Bobby tossisce: NON C'E' TEMPO!!!! Le do i dati: nome Zal, cognome Vendrell, nato in... Alaska, nel... giorno più buio. Può andare? UN MEDICO SUBITO!!!

    Ma perché ha dato i dati di Zal, e non di Bobby!?

    Beh, perché è la sanità di Zal ad essere in pericolo, mica Bobby.

    Fair and Square.

    Le faccio comunque notare, signor Clown...
    La prego, mi chiami Clown... con fare piacione, degno d'un Corporate.
    Le faccio presente SIGNOR CLOWN, che questa è una clinica veterinaria...
    Uh? ...e allora? Un medico resta pur sempre un medico, no? E l'uomo non discende forse dalle scimmie? Suvvia, Bobby non ci si è nemmeno allontanato troppo dal nostro progenitore... ma l'ha visto?

    Si toglie di dosso il corpo di Bobby, lasciandolo pesantemente cadere sul banco della reception.

    Io non me ne vado da qui se prima non curate il qui presente pro-nipote delle scimmie. Rientra nei vostri doveri.

    Mossi da un misto di compassione e pietà, i membri del personale ospedaliero caricano su una barella probabilmente per cavalli quella specie di scimpanzè maleodorante corrispondente a Bobby CDA. Due infermieri e un medico trascinano l'ex galeotto della Pennsylvenia verso i corridoi dell'edificio ad uso veterinario.

    Le porte a spinta della sala operatorio si chiudono, nell'imbarazzante silenzio creatosi con la receptionist il suono delle ruote risuona assordante tagliato poi dal suono di una gioiosa canzone dei tempi che furono.

    Dì la verità Pupa, stai cercando di aumentare la tua AWARENESS nei miei confronti per aumentare la CONSIDERATION che ho di te! Mi sento lusingato ma non ne hai bisogno, nonono!

    Dal corridoio risuona "Never gonna give you up" di Rick Astley, non si sa precisamente per quale motivo; la receptionist è paonazza dall'imbarazzo e Corporate clown è nel bel mezzo dell'ennesimo delirio. Ma perchè tutto ciò? Chissà se ce lo spiegherà il nostro...

    STACCHETTOOOO!

    E siamo dunque nella sala operatoria, con la canzone che suona riprodotta da youtube. La trashata anni 80 accuratamente selezionata proviene dalle casse di un cellulare... ma non un cellulare qualsiasi, quello del fottuto CDA.

    Difatti, una volta chiuse le porte della sala operatoria per bestie di grossa taglia Bobby è praticamente rinato, più scattante che mai. Per prima cosa, quel furbo di un orecchio, ha riprodotto la prima canzoncina che gli capitava sotto mano, per coprire i rumori della conversazione. Sembra tutto parte di un piano ben congeniato.

    Ma allora lei è sano... è vivo!

    Bobby: Veramente sono Bobby CDA, piacere!

    HAHA Molto simpatico

    Bobby: Lo so me lo dicono tutti ma non è per la simpatia che sono qui. Sentite un attimo. Non so se lo sapete ma sono il campione Anarchy di Genesi, quella federazione di wrestling che tanto va di moda... e non solo, sono anche un fottuto CDA della pre detta.

    Sì ovvio che lo so, sono un grande fan di Berènger de Vois, tuo collega in tutto e per tutto, l'indomito francese campione Predator.

    Fan del francese, ormai sono ovunque,

    Bobby: Poi dicono che i veterinari sono tutti froci... HANNO FOTTUTAMENTE RAGIONE!

    Non le permetto di parlarmi così, io ho due lau...

    Bobby: Si si solita solfa e intanto ho più soldi di te. Appunto per questo... vi va di farvi non so, 2000 dollari senza alcun minimo sforzo?!

    I medici rimangono interdetti.

    Bobby: Sì lo so, sembra troppo bello ma non dovete fare poi tanto. Mi fate un refertino semplice semplice, mi tenete qui fino a stasera e BANG 2000 bigliettoni fumanti su questo tavolo operatorio.

    Il CDA caccia lo stereotipatissimo rotolo di soldi dalle palle, e in effetti 2000 bigliettoni ci sono... direi anche di più.

    Signor Bobby, tutto ciò è immorale! Abbiamo giurato davanti al mondo di essere incorruttibili e dare assistenza a chi ne ha davvero bisogno!

    Bobby: Vaffanculo frocetto, vorresti dirmi che un criceto che non caga è più importante di 2000 bigliettoni?

    Il medico inizia ad inalberarsi

    La prego di lasciare la stanza o sarò costretto a chiamare la sicurezza...

    Bobby: Almeno ha qualche dopante? Zal mi aprirà il culo...

    A questo punto lo spero bene, arrivederci signor CDA.

    Bobby: E del viagra in più da darmi ce l'ha?

    Il dottore ha perso le staffe

    Bobby: Lei oggi si è fatto un nemico... calma oh ho capito me ne vado, me ne vado.

    E scortato dalla sicurezza Bobby viene accompagnato all'uscita, dove trova il suo bizzarro collega, precedentemente cacciato dagli stessi per molestie alla receptionist.

    "Allora sei salvoo! Allora possiamo salvare il nostro amico Zal! Yuhuuu, allora avvio una call con il mio staff e avviso tutti. URRAAA'"

    E finisce così la storia di come Bobby provò a parasi il culo prendendo gol. Stacchetto?

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    Quelli successivi alla dichiarazione di Ryan sono stati giorni interminabili per Berg.
    L’inclinazione naturale al combattimento è limitata da una stecca, per cui il norvegese non ha fatto altro che soffocare i proverbiali dispiaceri nell’alcol ed evitare contatti di sorta, soprattutto se si tratta di Merethe.
    Berg è in bilico: le parole di Ryan hanno scosso le sue certezze, nonché la fiducia e la lealtà riposte nella russa.
    Ci è già passato, prima di orchestrare il tradimento contro i suoi stessi fratelli.
    Sembra quasi la sua condanna, quella di non potersi ambientare in alcuna fazione, di dover trascinare incessantemente le catene di un’indipendenza effimera.

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    Ma Berg ne ha avuto abbastanza.
    Alla luce di tutti i suoi sacrifici, l’ultima delle sue intenzioni è arrendersi a una simile sorte.
    Da questo punto di vista è un vero cocciuto: non ha dato ascolto a nessuno degli avversari che gli si sono parati davanti etichettandolo come un folle; non ha dato retta ai medici e non lo farà neanche con Ryan.
    E così come Fenrir va a reclamare la vita di Odino dopo l’annullamento della propria, così Berg è alla ricerca di un riscatto ai danni di Moore.

    Non bussa, non ha bisogno di annunciarsi.
    E, in effetti, trova Ryan ad aspettarlo, era scontato che lo facesse.

    “Mi conosci abbastanza da sapere che non sono venuto a negoziare.
    Sono qui per mettere in chiaro che quando mi sarò rimesso del tutto, andrò a riprendermi ciò che mi spetta.
    Hai finito di esercitare la tua influenza su di me, Ryan.”


    "Hai finito di esercitare la tua influenza su di me..."

    Ryan ha preso un foglio e sta annotando.

    "Mi conosci abbastanza da sapere che non sono venuto a negoziare..."

    Non sembra "strano".
    Non è come quando ha incontrato il Clown.
    Piuttosto è serio, come quando ha incontrato Crow.

    "Andrò a riprendermi ciò che mi spetta.
    Finito."


    Firma il foglio.
    Lo straccia.
    Fa canestro nel cestino.

    "Bene."

    "Serio", dicevamo.
    Sta passando uno dei periodi peggiori della sua carriera da lottatore.
    Forse peggio di quando ha deciso di lasciare la Death Valley.
    Ma nonostante questo, cerca sempre di rimanere sé stesso.

    "Ora che abbiamo decretato che la tua opinione non conta un cazzo, hai due opzioni.
    Esci da quella porta, o mi dici cosa vuoi."


    “Mi ero preparato a una simile eventualità.
    Ne ho abbastanza dei tuoi interventi indebiti, che prima mi sono costati il titolo e ora mi impediscono di riappropriarmene, ma sapevo bene che non ti avrei convinto con così poco.
    Il vero motivo per cui ho rotto il silenzio non è per rispondere a un’altra criptica domanda, ma per fartene una a mia volta: perché?
    Perché, malgrado l’esito della nostra battaglia, mi tormenti ancora come uno spettro che ha dei conti in sospeso?”


    Mikael resta immobile a fissare il newyorkese, in attesa di una risposta a una domanda che, in precedenza, gli aveva fatto lo stesso Ryan.
    “Voglio essere il migliore”, questo gli aveva detto, ma è soltanto una parte minuscola, quella facile, blanda e deludente, della reale motivazione che si cela dietro l’operato del norvegese.
    La carriera di Berg è stata una fuga continua dal fallimento: con la disfatta si è interrotto il suo percorso nelle arti marziali miste, con una sconfitta si era chiusa la rivalità con Lewis, il suo primo mentore.
    I primi successi sono arrivati proprio a Genesi, quando Berg ha calcato le ombre delle nemesi del passato fino ad assorbirne quanto trovasse utile ai fini della sua crescita, ma in un modo o nell’altro si è ritrovato assoggettato a questa o a quella realtà.

    "Mi mandi al manicomio."

    Ryan si tiene la testa.

    "Mi fai venire il mal di testa ogni volta che apri quella fogna.
    Mik, è semplice: non me ne frega una sega che mi hai sconfitto. Tu da me eri stato licenziato."


    Una breve pausa.

    "Anche contro Zal ho perso. Ma non importa, guardalo: è l'ombra di sé stesso.
    Con Miriam non ho vinto, ma dopo un anno dal nostro match è diventata una lottatrice a Genesi, combattendo per i propri diritti.
    Ho perso contro di te, ma ho perso realmente? Guardati.
    Sei qui a frignare."


    Scuote la testa.
    E' deluso dal comportamento che ha Mik.
    Ne è deluso dal tradimento, ma a maggior ragione da quando è tornato.
    Perché si è appoggiato a Merethe.
    E non poteva commettere uno sbaglio peggiore.

    "Tu sei tornato perché probabilmente Merethe ti ha fatto delle promesse.
    Ho deciso di assecondarne una, lottare contro di te. L'ho fatto. Ma questo non significa un cazzo, Mik.
    Merethe ha potere decisionale pari a 0 a Genesi.
    Merethe ha preso il posto di Miriam pensando di poter fare esattamente ciò che faceva lei.
    Liberamente come lo faceva lei."


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    Ryan si sposta con la sedia.
    Si alza in piedi.
    Punta il dito contro Mik come se fosse colpa sua.

    "Merethe è arrivata, ha imposto delle regolette e pensa di avere il roster sotto controllo.
    Per il semplice fatto che ha licenziato un peso morto come Corruptus.
    Poi però con una semplice mossa ho reso quattro persone oltre a me esenti da queste regole.
    Credi che se io volessi tornare all'ultraviolence non l'avrei già fatto? E' un gioco per me.
    E chi sta a questo gioco deve accettare le MIE regole, non quelle di Merethe."


    Torna su di lui.

    "Quante volte sei andato da Merethe? Sono curioso.
    Tu non l'hai più voluta vedere.
    Tu sei qui da me per chiedere di poter tornare a lottare per il titolo.
    Fatti due domande e datti due risposte."


    Si accorge di essersi scaldato un po' troppo.
    Sistema la cravatta, sistema i capelli.
    Si rimette seduto, sotto lo sguardo del norvegese.
    Schiarisce la voce.

    "Tu sei artefice del tuo destino.
    Il tuo errore è stato pensare di essere migliore di me e credere che fosse il semplice esito di un match a deciderlo.
    Riflettici, Mik."


    Porta nuovamente dei documenti sulla sua scrivania.
    Gli parla senza guardarlo.

    "Hai spoilerato il main event e vinto il titolo mondiale di conseguenza, credendo di aver vinto.
    Poi ci ho pensato io, e sei rimasto con in mano in nulla, fuori da questo roster.
    Hai deciso di tornare dalla porticina sul retro, convinto che un match potesse renderti un eroe ed un simbolo.
    Eppure sei qui con in mano meno di prima.
    A me non sembra che hai vinto."


    Ryan scuote la testa mentre continua a firmare documenti.

    “Io e Zal siamo molto diversi, di una cosa sono certo: non finirò come lui.
    Sarà anche vero che mi sono retto a una falsa promessa, ma quello che mi gratifica di più è vederti realizzare che il licenziamento non è servito, perché ho fatto ritorno.
    Il fine giustifica i mezzi, no?
    E a te questo non dispiace, tutt’altro, altrimenti avresti impiegato mezzo secondo a firmare un secondo congedo per liberarti di me.
    Questo è il tuo gioco, Ryan, ma risulterebbe noioso se non facessi altro che vincere contro chi vi partecipa e con me, non hai ancora vinto.
    Si gioca sempre contro il banco e tu sapevi che sarei venuto a giocare anche oggi.
    Del resto, sei stato tu a invitarmi.
    A prescindere da qualsiasi cosa io avessi in mente per la discussione, tu avresti mantenuto il pieno controllo della partita, per cui… Qual è la prossima mossa del banco?
    Che rischi si assume?
    Perché io non mi sono ancora alzato dal tavolo.”


    "Se tu sei ancora qui intorno c'è solo un motivo."

    Ryan smette finalmente di firmare documenti.
    Ora c'è di nuovo un contatto visivo.

    "Pian piano stai capendo che Merethe non vale niente.
    Come ti ho detto, credeva di avere la libertà di Miriam e purtroppo non l'avrà mai.
    Lo vedi il piano più grande, Mik?
    Tu sei tornato dal licenziamento, e volevi un match con me. Io ho rifiutato quel match.
    L'ho accettato solo barattando qualcosa di mio interesse, cioé Miriam in prima linea.
    Tu mi hai sconfitto, è vero, e pensavi di essere in cima alla piramide.
    Io ti ci ho fatto rotolare giù velocemente. Così ho preso due piccioni con una fava."


    Si sistema i capelli.

    "Cain Crow è sconteto dell'operato di Merethe perché non ha uno sfidante degno.
    Ed è venuto a lamentarsi da me.
    Tu sei scontento dell'operato di Merethe perché non ti può dare ciò che aveva promesso.
    E sei qui da me."


    Appoggia la penna sul tavolo.

    "Conosciamo entrambi un soggetto che si crogiola nel mero risultato sportivo.
    Sai bene che fine ha fatto.
    Non cullarti dietro a qualche vittoria pensando che sia tutto facile.
    E non venire a parlare di gioco a me, visto che ti stai muovendo esattamente come voglio io."


    Una breve pausa.

    "Immagino tu sia qui per chiedermi un altro match."

    “Mi sto muovendo esattamente come vuoi, no?
    Sai già a cosa punto.”


    Ed effettivamente punta il dito verso una locandina, quella dell’ultimo pay-per-view, dove figura il campione in carica, insieme alle miniature di tutti i match in programma.
    Mikael non sta indicando propriamente Cain Crow, il suo focus è un altro…

    “Sei un ostacolo sulla strada della mia indipendenza.
    Ryan Moore contro Mikael Berg, capitolo secondo.
    Se vinco, mi lascerai passare.
    Comunque finisca, ti assicuro che ne sarà valsa la pena.”


    Berg sorride e, senza dire altro, si congeda.
    Le conversazioni con Ryan sono sempre strane, a volte criptiche, altre volte terribilmente dirette.
    Ma non si esce mai dalla stanza a mani vuote.

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    Taping.
    Main Event: Zal Vendrell vs Bobby CDA


    [Stretta di mano, rispetto delle manovre vietate.
    In precedenza a questo incontro Corporate Clown ha dato notizia a Bobby che al prossimo PPV Zal e Clown andranno per l'Anarchy. (decisione presa con Moore, senza il parere di Vendrell).
    Clown e Zolf saranno banditi dal ring, per volere (non esplicitato in puntata) di Merethe.
    Allora la differenza fisica è evidente, quindi direi che dopo la stretta di mano Bobby non cercherà mai il confronto fisico. Quindi potrebbe inizialmente scendere dal ring e raggirare Vendrell.
    Quindi si prenderà un piccolo vantaggio che però non metterà mai in serie difficoltà Vendrell. Comincia il massacro di Zal, interrotto da un un comeback di Bobby.
    Ma, alla fine, la vittoria di Vendrell risulta abbastanza schiacciante.]


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    L'ordine di Merethe Hvam lo si può dedurre dando solo uno sguardo veloce al suo studio e alla meticolosità con cui tutto è sistemato.
    Nulla può sfuggire al suo ordine sebbene, in molti, ci stiano provando. E tra questi c'è pure lui, il campione di Genesi.
    Cain Crow.
    Non si annuncia, non ha bisogno di bussare alla porta semiaperta.
    Entra e basta, investito da un autoproclamato diritto divino, la cintura in spalla. Si guarda intorno annuendo, picchietta le dita sulla scrivania e struscia sulle carte lì vicino.

    La General Manager lo squadra interrogativa. Allora l’ex Tag Team Partner di Lev Rozh si decide a parlare.

    Cain Crow: "È la prima volta che sono qui dentro a colloquio con te? Non la trovi una cosa strana? Io non dimentico il tuo ruolo, tu però hai forse frainteso il mio. Non sono più il compagno di squadra del tuo galoppino, sono il campione della tua federazione.
    Non ero così male allora, vero? Ricordo buone parole da parte tua, eri discretamente entusiasta di avermi al tuo fianco."


    Dà una manata al plico mettendolo in disordine.

    "E invece ora non sono più degno d'attenzione? Io sono il tuo fottuto campione!
    Hai avuto tutto il tempo del mondo per andare a riprendere Mik -il traditore e, fidati, di tradimenti ne capisco- ma non è lui il campione!
    Hai avuto il tempo di costruirti intorno la tua schiera di belle statutine ma non sono loro il campione!
    No, per il campione non c'è spazio negli show."


    La russa non fa una piega. Si intromette nel discorso di Crow in corsa.

    ”... E che cosa ti è sembrato quello che hai avuto la scorsa settimana? Erik Ruckus non ti andava bene? Lo hai affrontato nel Main Event ed era uno che meritava quel posto.

    Che tu riesca a cavarti facilmente dagli incontri è normale. Sei il campione. Devi essere il migliore.”


    Una pausa.

    ”Non ho perso la fiducia in te.

    Ti ritengo ancora uno dei migliori. Devi solo riuscire a cavare le perle da quello che ti viene dato. Una dote che ti manca, se hai bisogno di venire fin qui a lamentarti del grande avversario che ti ho dato settimana scorsa.

    Lo hai battuto, hai mantenuto il titolo. Non è meglio che sia così?”


    Crow gira la testa di lato, si morde la lingua. Cerca di mantenere la calma.

    "Non era il campione il punto. Era quel galoppino, era importante premiarlo, non dare al campione una sfida degna.
    Ma se tu lo ritieni all'altezza...ora capisco tante cose.


    Alza la testa, sempre più strafottente.

    ”E invece non hai capito niente.”

    Gli risponde, implacabile, la Disciplinarian. Batte una mano sulla scrivania e si alza in piedi. Ma Crow continua.

    "Sono convinto che Moore avrebbe potuto fare di meglio. Anche Miriam. Per diversi mesi non mi son sentito un campione all'altezza e ora che invece ho compreso di essere la persona giusta al posto giusto...forse sono sbagliate le altre pedine."

    ”Mettiamola in questo modo.

    Non ci sono avversari alla tua altezza. Discutibile, ma in fondo li hai battuti.”


    La General Manager lo guarda dritto negli occhi.

    color=navy]”Ti darei ragione fino in fondo se i tuoi match durassero due o tre minuti.

    Allora sì che saresti un campione implacabile. Ricordi quel Sin Nombre? Quello sarebbe stato un campione che nessuno avrebbe fermato.

    Sei una persona strana, Cain, credo che qualunque atleta sarebbe felice di sbrigare subito le sue pratiche. Qual è il tuo problema? Il pubblico che non ti acclama?”

    Uno sbuffo viene fuori dalle labbra della Disciplinarian.

    Crow non è intimidito dal tono della General Manager, non ne teme il modo di fare. Studia la risposta adatta, un nuovo modo di comportarsi per lui, abituato all'impudente impulsività.
    Sa di non poter commettere errori. È cresciuto -sta crescendo ancora, capisce il suo ruolo, lo comprende come non ha mai fatto.

    Ma proprio mentre Crow sta per parlare Merethe lo blocca alzando una mano.

    ”No, era una domanda retorica. Non mi interessa saperlo.

    Preparati perché avrai quello che vuoi. Non un Main Event, ma il Main Event più importante della storia di Genesi con l’avversario migliore che avresti mai potuto desiderare.

    Oserei dire una potenziale leggenda.”


    Sorride.

    ”Vedo di nuovo la luce nei tuoi occhi.

    Ma sei dubbioso. Non ti preoccupare. Fin quando è in mio potere, mantengo sempre la parola data. E Ryan non può mettere bocca in questa questione.

    Avrai un grande, un grandissimo, un meraviglioso Main Event di cui andrai fiero per tutta quanta la vita e il tuo spirito competitivo ne sarà saziato.

    Ti piace così?

    Ottimo.”


    Una pausa.

    ”Nessuno avrebbe fatto di meglio perché nessuno ha le conoscenze che ho io.

    Ryan ti avrebbe messo contro uno che se non ha un tavolo, una sedia o un mazzafrusto non riesce neanche a connettere un Suplex o a durare più di un gatto in autostrada.

    Ritieniti fortunato, perché stai per scrivere la storia.”


    I soliti modo ridondanti della General Manager fanno rischiare lo sbocco al povero Crow, che però resiste alla tentazione di demandare oltre.
    Cerca negli occhi della Hvam il bluff, tenta di comprendere se lo sta prendendo in giro o se è seria.
    Si guarda brevemente in torno, inumidendosi le labbra.
    Ordine.
    Ad un certo punto, non può sfuggirgli.

    "Immagino di non poter far altro che accettare e fidarmi. Sono il campione e, come già promisi, non sono un pavido, non mi tiro indietro, sono un cacciatore e sto cacciando la miglior preda possibile.
    Mettimi contro chi vuoi, Merethe. Gli farò fare io un passo oltre."


    Crow lascia la stanza, Merethe è inespressiva, non riusciamo a leggerle nell'animo. Le carte sono ancora coperte, la partita è appena cominciata.


     
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